domenica 11 agosto 2024
La Storia dei Padri e la natura dei lupi
La poesia quando e' autentica ci permette di ricordare la nostra (autentica) natura contrariamente a quanto ci viene ricordato da quella massima di Plauto (banalmente se non strumentalmente
) ripresa da Hobbes:l'uomo e' un lupo per l'uomo;dunque,anche per se' stesso!
E' questa una massima alla quale abbiamo dato corso nella "nostra" storia-fino a quella personale- nella desolante ignoranza della natura, ripeto:autentica, degli uomini e dei lupi. I poeti, per fortuna,nascono per restituire la natura agli uomini e ai lupi.
In effetti noi esseri umani nel corso della nostra storia, ubriachi d'astrazione, abbiamo dato corda a questa infame formula, ignorando la nostra ignoranza sulla nostra preistoria, sulle scienze della vita e soprattutto sull'etologia che ha dimostrato che la lupa alleva i lupacchiotti con una tenerezza senza pari e che il vecchio capobranco lascia la terra ai giovani: il branco, cioe', sembra seguire le leggi dei padri e si organizza secondo quelle in modo piu' razionale diHomo che e' lupo per l'uomo!
Letta come prova di barbarie e crudelta', questa formula pare ignorare che, a tal proposito, gli individui ignoranti della nostra specie sono stati largamente anticipati dai cacciatori, dagli agricoltori e soprattutto dai poeti e di sicuro uno di questi e' Marco Mittica, una sorta di antenato contemporaneo che scrive di Storia della preistoria partendo (paradossalmente) dalla caduta di un impero o una sorta di cronista anacronistico che parla biologico di piccole apocalissi private.
Nella sua raffinata raccolta La Legge dei Padri (RP Libri, 2023 con l'Introduzine essenziale di Antonio Bux e l'illuminante Postfazione di Biagio Russo), Marco Mittica usa ( o forse viene uasato perche' poeta) in modo esemplare l'inversione figura-sfondo per nascondere esperienze personali sullo sfondo di un campo di guerra rumoroso che rimanda a gigantesche stori e figure di barbari, chiese, imperatori e conquistatori a terre antiche e lontane e alle prime acerbe universita' delle conoscenze.
Marco Mittica usa la Storia quale pretesto per parlare di DNA e di quelle "mutazioni di private sequenze" quasi volesse spostare l'attenzione dal cuore al cervello, dallo spitito al corpo, dall'individuo alla specie (quante inversioni figura-sfondo!). Pero'.Pero'...
Se gli occhi diventano lucidi; se alla gola sale un groppo; se il respiro s'inceppa su un verso senza alcuna "ragione ritmica", allora siamo davanti alla meraviglia, sfondo di qualunque conoscenza; siamo cioe' in presenza dell'arbitro assoluto della percezione umana quella che trasforma Homoin ...umanita', quella che trasforma lo storico, lo scienziato, il contadino o l'imbianchino in ...poeta.
Ed e' in questo senso effettivo che l'uomo e' un lupo per l'uomo o, se preferite, l'uomo e' un poeta per l'uomo. Anche perche',come ha piu' volte ricordato Michel Serres, le statistiche meglio documentate dimostrano che la maggioranza degli esseri umani pratica la solidarieta' empatica (siete mai stati in un paesino della Val d'Agri dove "si risorge tra raffiche di grandine nel mese di giugno"?) piu' di quanto non si dedichi alla concorrenza o al saccheggio come la Storia, i TG e i social vogliono farci credere.
I poeti come Marco Mittica ci aiutano cosi' ad ...amarsi-amare, a ripristinare cioe' una semplice verita': molti di noi sono buoni e pochi sono i malvagi. Ne' dappertutto, ne' sempre. Tutti rischiamo come individui e come specie, una volta o l'altra, una piccola-grande apocalisse/Apocalisse ma proprio per questo il Poeta canta: per ricordarci che alle catastrofi, la vita, sopravvive sempre.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento